Senza via di scampo, buona Pasqua!
Attraversiamo un tempo in cui fatichiamo a guardare indietro perché il covid è un brutto ricordo che probabilmente ci ha cambiati in peggio, ma stentiamo anche a guardare avanti perché le guerre e il degrado dell’ambiente smorzano il nostro sguardo sul futuro. Qualche volta, quando sostiamo un po’, rischiamo di sentirci senza via di scampo.
Come gli ebrei in quei giorni, inseguiti dagli egiziani e in faccia al mar rosso: tornare indietro, impossibile, andare avanti, anche; al massimo disperdersi o morire annegati. Come Gesù, alla conclusione fallimentare del suo annuncio, rimasto solo, senza alternative di fronte alla morte, se non quella del morire; come gli ebrei, se non quella dell’annegare.
Questa è la Pasqua: buttarsi nel mare intercettando forse il favore di una marea e fidando nell’impossibile, consegnare la vita nelle mani del nemico dandogli la sensazione che è lui a vincere.
Questa è la Pasqua, constatando l’amore di chi mi salva dagli abissi, quello stesso amore di chi dona la sua vita per me. È l’unica via d’uscita, quella dell’amore ricevuto, quella dell’amore offerto, l’unico segno la tomba vuota, questa volta il futuro non può deludere, se abbiamo il coraggio di uscire nella notte per annunciarlo.
p. Alberto Remondini SJ
3 Aprile 2023