Il tempo presente. Nel buio, le stelle

In questo tempo particolarmente turbato dello scenario politico e sociale del nostro territorio e del nostro paese, sentiamo crescere sintomi di preoccupazione che toccano immediatamente molte delle persone vicine a noi, in particolare quelle che si trovano in situazioni di disagio e sofferenza. La nostra Fondazione sant’Ignazio ha il compito e la responsabilità di portare al centro ciò che avviene al fronte e i nostri fronti, in particolare quelli delle persone più povere, specialmente quelle costrette alla fuga (e a che prezzo!), ci impongono momenti di riflessione e confronto in vista di nuove azioni dentro orizzonti prima sconosciuti, in particolare per il nostro territorio.

Tutto non è più come prima, e anche noi non possiamo rimanere gli stessi. Ci obbligheranno alcuni dati concreti, la chiusura di alcuni servizi, l’interruzione di alcuni finanziamenti, nuove scelte della Pubblica Amministrazione. Ma molto di più ci obbligherà la deriva del pensiero critico, la poca tenuta sui grandi temi della solidarietà e della giustizia che sono stati gli elementi propulsori della nascita e dello sviluppo del mondo attorno a Villa sant’Ignazio. Su questi temi, nel tempo, ci siamo sentiti appoggiati, è cresciuto il consenso attorno a noi, ed un po’ ci siamo abituati. Oggi, probabilmente, dovremo prendere delle distanze, ritornare alla profezia scomoda e non applaudita, probabilmente non saranno i consensi a orientarci.

Confidiamo che insieme sapremo imboccare nuove strade. Per questo alla nostra Fondazione pare importante rendere più operativa la riflessione, alla luce di una immagine che don Luigi Ciotti ci ha lasciato nel suo intervento al centro Astalli durante la recente settimana dell’accoglienza: quanto più sprofondiamo nel buio, tanto meglio è possibile distinguere le stelle e scoprirne di nuove. 

Uno dei compiti cruciali della Fondazione è quello di portare al centro quello che avviene nella periferia, farne oggetto di riflessione per provocare e prendere posizione. Pertanto, insieme alle organizzazioni aderenti, condivide una lettura critica rispetto a quello che sta avvenendo attorno a noi, con particolare attenzione:

1. All’orizzonte sociale, politico e culturale

2. All’orizzonte dei nostri destinatari

3. All’orizzonte delle nostre organizzazioni (minacce e opportunità circa finanziamenti, conflittualità, nuove strategie ecc.)

Si avvia così un processo di condivisione e sviluppo di pensiero che partirà rileggendo insieme questi tre aspetti, cercando temi unificanti ed originalità; immaginando nell’immediato futuro una serie di incontri nei quali riprendere le riflessioni, integrarle, confrontarci, con l’aiuto di esperti di welfare, in vista di una posizione condivisa da diffondere sul nostro territorio, come contributo concreto sul quale poi muovere ulteriori azioni di senso.

Sentiamo tutta la responsabilità di portare, insieme con i destinatari delle nostre organizzazioni, le loro voci, le loro storie, le loro istanze, le loro riflessioni, per renderle terreno sul quale continuare a far crescere semi di giustizia e prospettive di pace.

 

p. Alberto Remondini SJ e il Consiglio della Fondazione

17 Novembre 2018